Che dite, ci provo?

bello Tricio, mi par di vederli questi marinai e di sentire gli spruzzi delle onde... mi ci vorrebbe solo un po' di ...come si chiama??? mannaggia non mi viene la parola...insomma la traduzione o spiegazione dei termini tecnici, come si chiama? "Legenda"? Molto interessanti ma mi piacerebbe sapere cosa significano...ombrinali, terzaroli????
Comunque aspetto anch'io di seguitare il viaggio.
Ciao
Vilma

anch'io anch'io leggo e aspetto il seguito

by Mine

Giusto! Non sono termini di uso quotidiano
Allora, il nostromo è chi comanda le varie operazioni di bordo, praticamente comanda sulla nave, mentre il capitano comanda la nave, il nocchiero è il pilota, quello che sta al timone, praticamente il timonere, e questi son facili.
L'ombrinale è un buco che si trova sul ponte di coperta (la parte dove camminano le persone)all'altezza del pavimento, serve appunto a permettere all'acqua che entra per colpa delle onde o anche per la pioggia di uscire e di finire in mare senza finire nella parte bassa dello scafo( la stiva).
I terzaroli, questa è difficile da spiegare ma ci provo
Le vele di un clipper o di una goletta, solitamente sono vele quadre, vengono tenute larghe per mezzo di pali che sono perpendicolari all'albero, (i pennoni ). Quando il vento è forte e non è di poppa (non viene da dietro ) ma è al traverso (di lato rispetto alla nave) la nave tende a inclinarsi su di un lato e a scarrocciare (praticamente slitta di lato nella direzione del vento) le vele devono essere ridotte (si avvicinano i pennoni uno all'altro) e i terzaroli sono quella parte di vela che bisogna legare per evitare che si gonfi e prenda troppo vento, praticamente accorciando l'altezza della vela si deve accorciare anche la superfice della stessa con una o più mani di terzarol facendo un salsicciotto di vela alla base del pennone che la tiene.
Spero che abbiate capito, se avete domande chiedete pure.
Penso che se ci metto un po' di mistero almeno nei nomi possa salire la curiosità.
Ovviamente non conosco tutti i termini marinari, cerco di parlare di quello che so

grazie, credo di aver capito tutto, è affascinante il linguaggio marinaro, soprattutto per una cittadina che il mare se lo sogna soltanto. Ma tu hai fatto il marinaio?? (Scusa la curiosità indiscreta ma se non ti và puoi non rispondere e va bene lo stesso).
Grazie, ciao
Vilma

No non sono riuscito a farlo , mi sono iscritto a14 anni all'istituto tecnico nautico di Camogli ma ho dovuto abbandonare gli studi subito, il mare però mi è rimasto dentro e come mi piace dire sono un'uomo del mare, faccio parte di lui

Ehm....domenica parto.....leggo il finale quando torno? :-)
Ef

Più leggo e più mi piace! Ora vediamo che succede!!
Bravo!!

Si Ef spero di riuscire a finirlo

sweet ha scritto:Più leggo e più mi piace! Ora vediamo che succede!!
Bravo!!

tempo al tempo sweet

Mi sono accorto solo ora che con poche righe finiva il capitolo.. vabè le metto qui e poi sotto continuo

“Capitano” esclamò
“Lo sa anche lei che una donna a bordo porta sfortuna, oltretutto è anche insolente oltre che essere motivo di distrazione per i marinai”
“Signor Pagano, non le permetto di interferire con le decisioni dell’armatore, faccia il suo lavoro e non si preoccupi della signorina, vedrà che presto questo viaggio finirà e potrà così vederla sbarcare nel porto di Le Havre “

Capitolo secondo

La navigazione procedeva tranquilla, passata la parte tropicale con i suoi temporali, benvenuti da tutti, che portavano un poco di refrigerio e acqua per le scorte, il vascello raggiunse in pochi giorni l’equatore, i venti erano stati favorevoli e il mare sempre calmo, la ciurma lavorava tranquilla, non si erano proposti casi di malattie, solo la puzza del carico si fece più intensa mano amano che si avvicinava al punto zero, a quella non c’era rimedio, la dama rimaneva il più possibile nel giardinetto di poppa, al riparo di un telo che la difendeva dal sole e dall’odore sempre più nauseabondo che saliva dalla stiva.
Il nostromo dopo quella volta non aveva avuto più occasione di rincontrarla , ed era contento così, non aspettava altro che il giorno in cui l’avrebbe scaricata alle porte di Parigi per potersene ritornare tranquillamente a Genova.
Il capitano, appena sbarbato, salì dal nocchiero per fare il punto, con il sestante in mano e l’orologio nel taschino controllarono a mezzogiorno la posizione del sole e dopo i dovuti calcoli si accorsero che proprio in quel momento stavano passando l’equatore.
“Signor Pagano!” urlo allora il capitano
“Vada in cambusa e si faccia dare dal cambusiere una bottiglia di quello buono, dobbiamo festeggiare l’ingresso nell’emisfero nord, l’aspetto nel giardinetto di poppa per festeggiare, dica anche ai marinai che hanno due ore di libertà, ma che non si ubriachino come l’ultima volta, non voglio vedere scene di violenza sulla mia nave”
“Ai suoi ordini capitano!” disse il nostromo scendendo veloce la scaletta che portava in cambusa.
Al suo ritorno sul giardinetto si accorse che invitata alla piccola festa per il passaggio dal punto zero c’era anche la contessina che tanto lo aveva fatto infuriare.

Spiegone,
mi sa che ci vuole,
il sestante sapete tutti cosa è e a cosa serva e su quello non dovrebbero esserci problemi,
era d'uso comune fare festa quando si passava l'equatore, praticamente serviva per tirare su l'umore dell'equipaggio dopo mesi di navigazione.
Il giardinetto di poppa è proprio un giardino, magari con vasi con erbe aromatiche piuttosto che ortaggi, a seconda del tipo di vascello e del tipo di commercio che si faceva, solitamente era un giardinetto pensile sullo specchio di poppa (la parte posteriore di una nave).
La storia del guano non è campata in'aria è storia della marineria genovese, molti velieri usavano trasportare emigranti nel viaggio di andata verso terre nuove come il sud africa gli usa o il brasile, molti addirittura passavano nell'oceano pacifico per andare in cile o perù e anche in messico, Nel viaggio di ritorno, quasi sempre senza passeggeri a bordo, le navi si fermavano in vari posti dove caricavano il guano (la cacca degli uccelli per intenderci)e lo vendevano in Francia o in Inghilterra come concime.
sperando che tutto ciò vi piaccia per adesso vi auguro buon fine settimana

Vedendolo arrivare si avvicinò e gli disse con la sua bellissima voce
“ Signor Romeo, sono contenta di vederla, è da parecchio che non ci incontriamo, sembra quasi che mi voglia evitare”
Lo disse mentre con una mano accarezzava la testa del pappagallo che alzò subito la cresta gialla emettendo uno dei suoi caratteristici fischi, come per approvare le attenzioni della dama.
“Signorina Costa” rispose
“Non sia mai che io la voglia evitare, non ho avuto il tempo di venirle a tenere compagnia, il mio lavoro non mi permette troppe distrazioni e a bordo di una nave c’è sempre da fare”
Lo disse con il suo tono di voce, alto e fermo, abituato come era al comando della ciurma.
“Suvvia signor Romeo, vuole dire che in tutti questi giorni non ha trovato un momento da dedicare a me?”
“ E mi chiami pure per nome, lasciamo pure da parte certi convenevoli che non si addicono al luogo in cui ci troviamo”
Il pappagallo intanto era sceso dalla spalla del nostromo e arrampicandosi con il becco era salito sul braccio della ragazza, che lo prese subito e continuò ad accarezzarlo, guardando negli occhi il nostromo.
“Come desidera signorina Rosalina, sono ai suoi ordini, in fin dei conti è suo padre che mi paga e sarà mio dovere esaudire ogni suo desiderio”
“la ringrazio molto signor Romeo, spero di rivederla al più presto, e spero anche che trovi il tempo di venire a tenermi compagnia di quando in quando, la navigazione è lunga e noiosa e la sua presenza mi aiuterebbe di certo a passare il tempo”.
“farò il possibile” rispose girando sui tacchi e congedandosi con un’ inchino .

ummmm questo nostromo si sta rivelando un garbato gentiluomo.......e la dama un po' civetta......se son rose...

e lui era un bel pezzo di nostromo :-)

by Mine

Ormai era sera, i marinai avevano smaltito la sbornia dovuta all’acquavite fortissima che era stata distribuita e si apprestavano al rancio della sera, composto di una zuppa di cavoli e gallette secche con un po’ di carne di zebù ormai dura e puzzolente. Il capitano era nella saletta nautica seduto al tavolo di carteggio, stava aggiornando il giornale di bordo quando sentì bussare alla porta.
“Entri pure signor Pagano, venga dentro e mi dica cosa le preme sapere della signorina Costa”
“ Capitano” disse il nostromo “ come fa a sapere che volevo parlarle della signorina?”
“L’ho capito da come ha bussato che è nervoso, su, venga avanti, si sieda e mi dica cosa vorrebbe sapere”
“Se mi consente , capitano, vorrei fosse possibile non avere niente a che fare con la contessina, credo anche che sarebbe meglio nasconderla alla vista dei marinai, ultimamente sono distratti e sappiamo benissimo perché”
“Nostromo, sa benissimo che non è possibile fare quello che mi sta chiedendo” rispose il capitano con voce bassa ma dura,”Crede davvero che io possa impedire alla signorina Costa di fare ciò che vuole sulla sua nave?”
“Crede davvero che io mi metta contro di lei, scatenando le ire del padre ?”
“Crede di poter ancora navigare dopo un’affronto del genere al miglior armatore del mediterraneo?”
“ Anche se questo sarà probabilmente il mio ultimo viaggio, voglio congedarmi dalla marineria con onore, voglio che il mio nome sia ricordato come quello di un navigante dal passato ottimo, e non creda che io faccia quello che mi ha chiesto solo perché non riesce a tenere testa a una ragazza di venticinque anni “

Nel dialogo non capisco bene se parlare è sempre il capitano

by Mine

Hai ragione Mine, come potrei modificarlo?
Mumble mumble ....

"Anche se questo sarà probabilmente il mio ultimo viaggio, voglio congedarmi dalla marineria con onore, voglio che il mio nome sia ricordato come quello di un navigante dal passato ottimo, e non creda che io faccia quello che mi ha chiesto solo perché non riesce a tenere testa a una ragazza di venticinque anni “ IL capitano non si sarebbe mai aspettato una simile reazione da parte del nostromo

che ne dici?

"Anche se questo sarà probabilmente il mio ultimo viaggio, voglio congedarmi dalla marineria con onore, voglio che il mio nome sia ricordato come quello di un navigante dal passato ottimo, e non creda che io faccia quello che mi ha chiesto solo perché non riesce a tenere testa a una ragazza di venticinque anni “ IL capitano non si sarebbe mai aspettato una simile reazione da parte del nostromo
Non è il nsotromo che parla, è sempre il capitano, speravo si capisse visto che qualche pagina prima spiegavo che il capitano voleva smettere di navigare

“ Pensi piuttosto ad esaudire i suoi desideri" continuò il capitano," Sempre se ha intenzione di continuare a navigare con la compagnia, non sono contento neanche io di averla a bordo, ma non si lasci prendere dalle sue idee superstiziose, lo so che i mozzi sono tutto il giorno distratti dalla sua presenza, lo so che i marinai lavorano meno e cercano ogni motivo per avvicinarsi alla poppa, ma oramai il peggio è passato, siamo a metà della navigazione, arriverà presto il momento dello sbarco a Le Havre, non si dia pena nostromo,continui a lavorare come sa e vedrà che di questa storia le rimarrà presto un ricordo”
Il nostromo, non potè fare altro che inchinarsi al volere del comandante e con il morale sempre più a terra gli disse
“Farò ciò che mi ha chiesto comandante, ma posso garantire per i miei uomini, non per me, sa come sono fatto, su certe cose non cedo, non mi chieda di più!”
Detto questo salutò il comandante e con il suo modo solito si girò e uscì dalla cabina, facendo ondeggiare il pappagallo che per tenersi si attaccò all’anello che portava all’orecchio.

Avevo in effetti grossi dubbi....se era sempre il capitano che parlava perchè spezzare il discorso isolando tra le virgolette ogni frase? Questo mi ha fatto pensare, sbagliando, che potesse essere un dialogo
by Mine

Il giornale di bordo ormai era aggiornato, il capitano si diresse allora verso la cassa che conteneva tutti gli strumenti della navigazione e spostata la scatola di legno rivestita di cuoio che conteneva il sestante prese il sacchetto del tabacco e sorridendo di caricò la pipa.
Fumare la pipa per lui era un modo per pensare, l’accendeva raramente, il tabacco, comprato in uno spaccio del porto messicano di Tampico, stava diventando vecchio e l’umidità aveva indebolito la fragranza.
Dopo i primi tiri, quando la brace cominciava a scaldarsi e il fumo cominciò a riempire la piccola cabina, iniziò a rilassarsi e a ragionare sulle parole dette al nostromo, ormai erano molti anni che navigavano insieme, ormai conosceva tutto o quasi di quell’uomo duro ma giusto, avevano passato tanto tempo a contatto stretto sia sul mare che, a volte, in sporche bettole dei porti in cui erano sbarcati, non lo credeva capace di innamorarsi di nessuna donna, invece adesso pensò di essersi sbagliato.
Sentì nuovamente bussare alla porta, questa volta in modo più gentile, capendo chi era l’ospite si alzò di scatto e buttando la pipa nel secchio di sabbia li vicino andò ad aprire.
“Signor capitano” disse una volta che le fu aperta la porta,
“Oggi credo di essere stata un po’ troppo dura con il nostromo, credo di averlo offeso chiedendogli di venire a farmi compagnia, adesso mi sento terribilmente in colpa, vorrei rimediare all’errore fatto ma non so come”
“Signorina , credo sia il caso che lei le faccia di persona le sue scuse, il nostromo è appena stato qui e è molto in collera con lei”
“Lo so, non ho potuto fare a meno di origliare dalla cabina, le pareti sono sottili e voi parlavate a voce alta”
“Non si deve scusare, siamo su un veliero ed è normale che sia così, non ci sono segreti su una nave”

Da adesso in poi è tutto da inventare, il poco tempo e le molte cose da mettere a posto nella mia vita non mi danno la possibilità di pensare molto al racconto, ma cercherò di mettercela tutta

Sembra accattivante e crea l'attesa,hai un modo di scrivere soft e di gradevole lettura.
Io legggo molte riviste e svariati libri ,non sono assolutamente un esperta,non mi permetterei,però con gli anni mi sono fatta un idea dello stile ,della forma e dei contenuti,ma anche che cosa trasmette un testo piuttosto che un altro.Ci sono testi che ti catapultano in mezzo a situazioni tese e ti attirano perchè vuoi vedere come va a finire,altri come il tuo che ti predispongono alla lettura con tranquillità.Non so se rendo l'idea..... Anna.