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Il viaggio

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Messaggio  tricio Dom 08 Mar 2009, 11:00 pm

Il bus granturismo era partito già da mezzora, il paesaggio, fatto di piantagioni di canna da zucchero, scorreva velocemente intorno a noi, ogni tanto un mulo o un asino si affacciava curioso sul nastro d’asfalto per poi, noncurante ,continuare la sua strada carico di ogni cosa che l’uomo aveva deciso di mettere sulla sua soma. Piccoli paesini, costruiti da casette di legno, abitati da contadini, seguitavano a proporsi come una serie di immagini da presepe. Il rollio del bus ci stava cullando e portando verso quella sonnolenza tipica dei viaggi lunghi e monotoni, il chiacchericcio dei pochi viaggiatori a bordo si spegneva lentamente, anche Rafiki e Boneca, stavano finalmente smettendo di discutere di questo o di quello. Erano le 10, 15 di un martedì qualsiasi nella Repubblica Dominicana e noi stavamo portandoci da Barahona a Santo Domingo, la capitale per prendere l’aereo che il giorno dopo sarebbe partito per portarci in patria.

Quando il bus si fermò in mezzo alla campagna, sulle prime pensammo a un controllo delle forze dell’ordine locali, data la facilità sulla strada di incrociare posti di controllo per l’immigrazione clandestina da parte degli haitiani, si trattava invece di una protesta, inscenata dai coltivatori locali, per cercare di avere qualcosa di più dallo stato che li aveva abbandonati a se stessi.

Appena fermi il nostro autista scese per vedere cosa stava succedendo, e subito arrivò un partecipante alla protesta dicendogli di stare fermo e non muoversi, che le loro intenzioni erano serie , e che non sarebbe successo niente a nessuno. Per chiarire il messaggio tirò fuori da sotto la maglietta rosa una pistola e sparò tranquillamente un paio di colpi in’aria.

La colonna di macchine, si stava allungando, come si allungava l’attesa della risoluzione della protesta. Ragazzine del luogo scherzavano tranquillamente per strada come fosse la cosa più naturale del mondo.

Io decisi che era giunto il momento di scendere e di fumarmi una sigaretta in compagnia dell’autista e di altri viaggiatori. Il caldo e l'umidità facevano un brutto contrasto con l'aria geleta del bus. In quel mentre, arrivò la Guardia Civil, che fermatasi a poca distanza da noi cominciò a avanzare verso il blocco stradale, fatto di alberi tagliati e dati alle fiamme, nello stesso istante cominciarono a partire colpi di pistola in aria da parte dei dimostranti mentre le prime macchine facevano dietrofront per scappare alla minaccia di un proiettile vagante. Io e tutti i passeggeri scesi con me risalimmo prontamente a bordo mentre l’autista cominciava la difficile manovra di allontanamento, in retromarcia, dal luogo dello scontro. Ci urlò di abbassarci sotto i sedili e chiudere le tendine, mentre da fuori si sentivano arrivare colpi di sassi verso l’autobus,uno di questo sfondò un vetro facendogli anche un bel buco,mentre un poliziotto sparava prima un colpo in aria e poi due ad altezza uomo. Boneca lo vide chiaramente e vide anche cadere una persona a terra, non posso confermare, ma vidi il tipo che aveva la pistola correre nei campi per scappare alle guardie,infilandosi la pistola nella cintura dei jeans , la sua maglietta rosa era inconfondibile nel verde.

La polizia con un’azione di forza riuscì a liberare la strada e ci fece da scorta fino a dopo il blocco. Lo spavento per Bone fu abbastanza forte, e anche io rimasi turbato dall’accaduto, all’interno del bus una signora venne colta da una crisi di panico e ci vollero parecchi minuti prima che si riavesse. Il resto del viaggio proseguì tranquillo, si parlò dell’accaduto sopratutto per sdrammatizzare quei momenti e grazie al vetro rotto un poco del freddo che il condizionatore a palla buttava sulle nostre teste usciva lasciandoci respirare.

Al nostro arrivo in capitale un sospiro di sollievo si levò unanime dal bus, ci sentivamo tutti un po’ miracolati per il pericolo trascorso, la signora in panico, cominciò a ringraziare tutti i santi in paradiso e noi abbracciammo felici l’aria calda e inquinata di Santo Domingo
Fatto realmente accaduto, purtroppo non mi sono inventato niente !
tricio
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