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UN ALTRO PASSO AVANTI NELLA MEDICINA

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Messaggio  aliaskirara Ven 19 Dic 2008, 2:07 am

TORINO - Un'equipe di neurochirurghi torinesi ha reso pubblico oggi di aver risvegliato una ragazza di 21 anni dallo stato vegetativo permanente in cui si trovava in seguito a un incidente d'auto, avvenuto nel dicembre del 2005. Il caso è stato reso noto dopo che il Journal of Neurology ha deciso di pubblicare la storia sul suo prossimo numero. Il metodo adottato - dicono i medici - è potenzialmente applicabile a tutti i pazienti in coma vegetativo permanente. Ma interpellati sul caso di Eluana Englaro, invitano alla cautela. Il metodo è innovativo e senza rischi - spiegano - ma ogni caso è a sé e comunque si tratta di un intervento che ha bisogno di essere confermato da altri pazienti.

La ragazza, abitante nel Torinese, a 3 anni dal trauma e a 20 mesi dall'intervento avvenuto a luglio 2007, è in stato minimamente conscio: è in grado di masticare, deglutire e, se sostenuta, mantiene la posizione eretta, e risponde a comandi semplici come alzare un braccio.

L'equipe guidata dai neurochirurghi Sergio Canavero, delle Molinette, e Barbara Massa Micon, del Cto, ha operato una stimolazione corticale extradurale bifocale. Fra la calotta cranica e la meninge più esterna sono state introdotte due piastrine collegate a un pacemaker, che non sono a contatto con il cervello ma lo stimolano con campi elettromagnetici.

"Non essendoci contatto col cervello - spiega Canavero - il rischio di mortalità è nullo: l'intervento, quindi, è indicato per tutti i pazienti in stato vegetativo permanente". Difficile, però, per il medico, un parallelo col caso Englaro: "Non conosco la cartella clinica di Eluana - spiega - e in teoria questo intervento potrebbe giovarle. Ma è in coma da molto tempo, e le sue condizioni fisiche generali potrebbero non reggere un'anestesia. Questo esito, poi, dovrebbe essere confermato da altri pazienti, e stiamo lavorando solo ora su un secondo caso".

Anche i genitori della ragazza rifiutano il collegamento con la vicenda di Eluana: "Noi abbiamo continuato a chiedere cure - ha dichiarato la madre - perché ci sembrava l'unica cosa da fare, e ora andremo anche in Cina per un trapianto di staminali, se sarà necessario. Ma in queste situazioni tremende un genitore deve agire come si sente, quindi capiamo anche la posizione diversa del padre di Eluana".
(18 dicembre 2008)
Fonte: La Repubblica
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Messaggio  Minerva Ven 19 Dic 2008, 8:54 pm

Quello che mi angoscia di più è l'impossibilità di capire con sicurezza le speranze che le cure possono dare.

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Messaggio  aliaskirara Sab 20 Dic 2008, 1:21 am

La medicina, per quanti passi da gigante ha fatto in un così breve periodo, ancora ha tanto da scoprire.
Si può solo sperare di non finire mai tra i ferri. Rolling Eyes
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Messaggio  Efriel Sab 20 Dic 2008, 3:24 pm

L'ho già detto,considero l'argomento così delicato e personale che vedo l'intromissione dello stato, in qualunque modo intervenga, fuori luogo.
Da una parte abbiamo un genitore che non vuole cedere alla natura ed ha sperimentato di tutto di più, senza arrivare ai tg(se non a opera finita) per far vivere la propria figlia.Dall'altra un genitore che vorrebbe dare corso al desiderio di propria figlia di morire,ma, chissà perchè,invece di rimanere nel proprio privato ha deciso di accendere i riflettori sul suo caso,trasformandolo in un fatto politico e non più in un fatto umano.
Ricordo che clamore si fece per l'eutanasia di ...pensa non ricordo più nemmeno il nome.I radicali,Pannella in testa fecero urla e strepiti e promesse di fedeltà eterna al malcapitato.Salvo poi, passata la "festa" dedicarsi anima e corpo a tutt'altro;nello specifico a fare sofismi sull'impiccagione di Saddam.E i familiari? Beh, come dice il marchese del Grillo...son.c...loro.La politica ha altro a cui pensare;ti prende ti sfrutta ti getta...e sotto a un altro.
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Messaggio  aliaskirara Sab 20 Dic 2008, 6:03 pm

Efriel ... l'articolo non parla del caso di Eluana (pienamente discusso in altro ambito), ma di come dei medici siano riusciti a risvegliare da un coma vegetativo permanente di circa 3 anni, una ragazza in tali condizioni.
A me sembra un altro piccolo passetto avanti che la medicina possa aver fatto, anche se tale stimolazione non è stata ancora dimostrata valida (e non credo neanche lo sarà) per ogni singolo caso.

Comunque per aggangiarmi al tuo discorso e non soffermandoci sul se sia giusto o sbagliato, visto che già se ne è discusso, ritengo che mettere quel caso sotto i riflettori non abbia fatto altro che arricchire mass media, istituzioni politiche e religiose; mentre la controparte umanitaria del "forse parlandone sotto i riflettori, altri che verranno dopo di lei, beneficieranno dell'eventuale riuscita del caso" abbia ben poca incidenza.

Tornando invece all'articolo sopra riportato, ribadisco, potrebbe essere una piccola svolta, speranza in più se vogliamo, per chi in coma vegetativo non lo è poi da molto tempo.
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Messaggio  minnie Sab 27 Dic 2008, 1:14 am

l'esperimento degli elettrodi più che altro rinnova la speranza dei familiari, e non significa assolutamente che la ragazza sia stata risvegliata dal coma.
Anche Alessandro Volta faceva muovere le rane con stimoli elettrici, ma non è che le rane resciuscitassero. Nel filmato poi si vede un solo braccio che si contrae, da qui a pensare grandi cose ce ne corre; bisognerebbe che fosse il cervello a ripartire, mica un braccio con un piccolo movimento.
Peraltro nella memoria del lettore rimarrà solo l'idea che la ragazza è uscita dal coma, cosa assolutamente fasulla.
Pur non entrando nel merito delle scelte da parte dei parenti, mi sembra tanto uno scoop pilotato per dare contro al padre di Eluana.
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Messaggio  Efriel Dom 28 Dic 2008, 5:02 pm

Non era Volta, era Galvani quello che delle rane :-) Per Eluana,la poverina riposerebbe da mo' in pace senza tutto questo clamore.Qualcuno ricorda Vermicino e il piccolo Alfredino Rampi o, per essere più hollywoodiani quel film con Kirk Douglas in cui si parlava di minatori sepolti da un crollo? Ecco....la stessa cosa...con buona pace di tutti
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Messaggio  aliaskirara Sab 03 Gen 2009, 1:01 am

Le scoperte scientifiche mi affascinano, pertanto vorrei proseguire il topic con un altro ulteriore articolo che ho scovato proprio quest'oggi. Non so se è per l'euforia del momento, ma mi sembra una scoperta sensazionale.

ROMA - Proliferano indisturbate, immortali, rendendo spesso inguaribili i tumori. Ora il segreto della forza delle cellule staminali del cancro - radice e serbatoio infinito della malattia - è stato svelato da un gruppo di scienziati italiani, che hanno individuato in una specifica molecola quello che potrebbe diventare il bersaglio farmacologico tanto a lungo cercato per estirpare i tumori alla radice, uccidendone le cellule madri.

Studiando la leucemia mieloide acuta, l'équipe guidata da Pier Giuseppe Pelicci, Direttore Scientifico del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell'Istituto Europeo di Oncologia, in collaborazione con le Università di Milano e Perugia, sembra aver trovato un modo per estirpare definitivamente il cancro partendo dalla sua origine.

In una ricerca pubblicata su Nature, gli scienziati danno finalmente una spiegazione all'immortalità delle cellule staminali del cancro: la chiave è racchiusa in "P21", una proteina del ciclo cellulare che blocca temporaneamente la proliferazione di quel tipo di cellule e dà loro il tempo di riparare il proprio Dna prima di ripartire, ovvero prima di ricominciare a produrre altre cellule tumorali.

Colpendo P21 nelle staminali delle leucemie, l'équipe di Pelicci è infatti riuscita a renderle "mortali": senza P21 le staminali hanno cominciato ad accumulare danni al genoma e quindi a morire, e con loro anche l'intero tumore.

Negli ultimi decenni l'oncologia ha fatto passi importanti, trovando farmaci risolutivi per molti tumori: il problema è che in molte neoplasie questi farmaci non bastano, il tumore torna, spesso più feroce di prima. Si è scoperto che ciò dipende dal fatto che dietro milioni di cellule tumorali che le terapie spesso riescono ad uccidere, c'è, ben nascosto, un gruppetto di cellule staminali capostipiti della malattia. Queste staminali, numericamente esigue rispetto alla massa tumorale, sono il serbatoio del cancro, e sono in grado di produrre all'infinito altre cellule malate. E non rispondono ai farmaci oncologici oggi in uso: questi farmaci, infatti, sono attivi solo contro cellule in rapida riproduzione come quelle del tumore, mentre le staminali del cancro si riproducono lentamente e sfuggono alle cure.

Con la scoperta italiana il cerchio si chiude. Il gruppo di Pelicci si è accorto che la lentezza con cui le staminali del cancro si riproducono è la loro salvezza anche per un altro motivo: garantisce loro più tempo per "fare la revisione" e ripartire in quarta alimentando nuovamente il tumore. La proteina P21 in pratica fa fare loro il "pit stop" durante il quale le staminali riparano il proprio Dna. Senza questa pausa le staminali pian piano accumulerebbero danni genetici, invecchierebbero e morirebbero come tutte le cellule.

"La nostra scoperta - ha commentato Pelicci - definisce un metodo per eliminare le cellule staminali del cancro: bloccare i loro sistemi di riparazione del genoma. In questo modo, infatti, le cellule staminali del cancro accumuleranno danno genomico, invecchieranno e moriranno, come fanno normalmente le cellule staminali dei nostri tessuti. Nuovi farmaci che inibiscono la riparazione del Dna stanno muovendo i primi passi della sperimentazione clinica nell'uomo. Sapremo nei prossimi 5-10 anni quanto sono importanti nella cura dei tumori".

Articolo del 1 gennaio 2009 - fonte: La Repubblica
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Messaggio  Efriel Sab 03 Gen 2009, 3:10 pm

Mi sembra un buon modo per cominciare l'anno :-) e poi dicono che non c'è ricerca nel nostro Paese...
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