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Scende la sera a rincalzar le spiagge, con morbide dita accarezza la rena e dispone le alghe.Gioco con le dita dei piedi affondate nella sabbia.Il cielo,sopra di me,indifferente mostra il freddo velo che, come un sudario copre ciò che resta.Resta poco ormai,solo rovine che il tempo clemente addolcirà e assorbirà in un nuovo mondo che,già albeggiar s'intravede.Devo salutare una parte di me e lasciarla partire.Questo è difficile.Sento strappare,tirare,dilaniare,i tendini bianchi spezzarsi.Chi parte di me,chi resta di me?Ora il mare culla quieto i miei pensieri,quello che doveva esser fatto è fatto,posso solo dare un ultimo sguardo alla porta,per tanto tempo chiusa,che ora,spalancata esala il suo respiro.Mi torna in mente l'ultima volta,non doveva finire così.Le cose,gli accadimenti,i sentimenti,i casi seguono vie che non son svelate.Bene,è tempo di muoversi, il mio lavoro di carceriere è giunto alla fine e la strada per casa è lunga.Comincia con un primo passo...anzi,un battito d'ali...

Uriel

"Uriel,i fantasmi sono con te, nel tuo respiro.Non c'è strada o via che ti allontani da loro"
Efrem